Versilia: offerte speciali di Hotel, bed and breakfast, residence, agriturismo e immobili

versilia

ALLA SCOPERTA DELLA VERSILIA: ORIGINI E STORIA, TERRITORIO, CLIMA, COSA FARE E VEDERE

UN TERRITORIO DALLE CARATTERISTICHE UNICHE IN ITALIA


Un unico, grande e splendido arenile delimita la Versilia sul mare Tirreno. L'interessante entroterra è protetto alle sue spalle dalle vicine Alpi Apuane, montagne possenti ma a misura d'uomo.

Se tutta la costa offre agi e divertimenti ai suoi svariati ospiti, l'interno non mancherà di stupirvi per le sue ricchezze d'arte, cultura, storia e tradizioni.

E' infatti possibile abbinare serate di divertimento sfrenato con altre all'insegna del pieno relax.

Ogni visitatore si troverà a dover scegliere tra passeggiate romantiche, escursioni, serate di gala, prime nazionali, discoteche, cene in raffinati locali o in caratteristiche trattorie e altro ancora.

Questa guida vi sarà d'aiuto per pianificare le vostre vacanze. Dopo averla visitata, non vi rimarrà altro che preparare i bagagli e raggiungerci.

 

L'ORIGINE DEL NOME "VERSILIA"

L'origine del nome "Versilia" risale all'idronimo Ves(s)idia (l'antico germanico Wesser/Wasser = acqua), da cui, nell'alto Medioevo derivò per dissimilazione consonantica la forma "Versilia".

Il nome alla regione fu dato principalmente dal canale di Ruosina che storicamente corrispondeva al fluvius Vesidia della "Tabula Peutingeriana", il quale nei pressi di Seravezza, si congiunge con il Riomagno, proveniente dal versante sud del Monte Altissimo.

Il corso del fiume non era in antico quello che vediamo attualmente. Esso scendeva da Seravezza, si spingeva nella valle passando poco a sud-ovest del sito ove poi sorse la città di Pietrasanta, prendendo in quel tratto il nome di "Sala", dall'omonimo colle sovrastante; e continuava per la pianura fino a sboccare nella foce di Motrone.

Si può quindi dire che il suo corso sottolineasse in modo perfetto il cuore della Versilia.

Da Diamondo Scalabrella: "Vita eroica di Guiscardo da Pietrasanta", Tip. Cooperativa Pietrasanta, 1964, pag. 72. e Mario Lopes Pegna: "Versilia ignota", Editoriale Toscana, Firenze 1958.

 

LA STORIA

E' ormai certo che i primi stanziamenti umani si siano verificati in questa regione durante il Pliocene. Gli individui della stirpe "Ligure" abitarono nelle grotte naturali montane o in quelle scavate dal mare (allora il livello marino era molto più elevato di quello attuale).
I reperti rinvenuti nelle numerose caverne dimostrano che si trattava di tribù molto primitive ed arretrate, che hanno ignorato i metalli lavorati e sono rimaste per secoli in eccezionale stato di isolamento.

Dapprima poco o nulla conobbero della coltivazione dei campi, e, praticarono principalmente la caccia, la pesca e la pastorizia transumante. Poi, la progredita civiltà etrusca, che si estese fino a queste terre, cominciò a far sentire un certo influsso che portò all'arte della lavorazione dei metalli. In età susseguente al secolo IV a.C., i Liguri Apuani, premuti dall'invasione gallica, si spostarono verso il mare e respinsero il debole sbarramento etrusco a nord di Pisa oltre l'Arno, mantenendo un atteggiamento ostile avverso le tribù barbare.

Nel 193 a.C. ebbe inizio un conflitto che terminò nell'anno 180 a.C., quando i consoli romani Marco Bebio e Publio Cornelio, forti di quattro legioni, costrinsero i Liguri Apuani all'abbandono delle loro terre. (Quarantamila donne e bambini vennero deportati nella campagna di Taurasi, nel Sannio e vennero aiutate con centocinquantamila libbre d'argento.) Furono poi sostituiti in Versilia da coloni romani provenienti da Luni e da Lucca.

Nel I secolo a.C., iniziò la bonifica della zona litoranea, con l'esecuzione di alcune opere come la costruzione di importanti opere pubbliche come le <Fossae Papirianae>, parallele alla medioevale <Via Regia>. Poco distante, vicino al lago, sorsero anche alcune ville romane. Presso tali ville, passava la via consolare Aurelia, costruita nel 109 nel tratto Pisa-fiume Magra, utilizzando alcuni tratti della via etrusco-ligure che univa Pisa a Luni.

Nel I e II secolo d.C., in seguito allo sfruttamento delle miniere di ferro e di piombo argentifero, aumentarono le possibilità di vita. Nello stesso periodo furono messe in servizio anche alcune cave di marmo.

Dopo il V secolo, S. Frediano, vescovo di Lucca, debellò il paganesimo. Non appena venivano abbattuti i simulacri degli Dei, sui ruderi degli stessi templi, fu edificata la prima chiesa, detta chiesa madre o Plebana (da Plebs da cui <Pieve>), la quale, per avere il fonte battesimale fu dedicata a S. Giovanni Battista, in unione a qualche altro martire, di cui vi era il segno della reliquia nella pietra sacrale dell'altare. E' questo il caso di S. Giovanni e S. Felicita di Valdicastello, di S. Giovanni e S. Stefano di Vallecchia, come pure di S. Stefano di Camaiore, di S. Ambrogio e S. Pantaleone di Elici e di S. Lorenzo di Massaciuccoli, chiese che costituiscono le cinque pievi paleocristiane della Versilia. Nel 560 e 570, furono costruite dai bizantini due chiese.

Si tratta della chiesetta di S. Apollinare sul Monte Quiesa, (Giesa nel dialetto tosco-ligure significa <chiesa>) e di un'altra chiesa che sorgeva presso Porta Beltrame e che, più tardi, fu fatta demolire da Napoleone per allargare il piano stradale. (Probabilmente apparteneva a quest'ultima il frammento di bassorilievo raffigurante la Cervia attualmente collocato a Seravezza nella chiesa SS. Annunziata).

Dopo il mille, la dominazione romana cominciò a sgretolarsi, la situazione peggiorò quando, nel 570, i Longobardi occuparono il territorio lucchese fino al fiume Versilia e successivamente si resero padroni dei “fundi” di origine romana e li raggrupparono in “massariciae” o “Masse”, al cui centro v’era la “Sala” (corrispondente alla latina “villa” o “fattoria”), che furono poi trasformate in castelli fortificati. Sorsero così “Massa Grausi” (da cui Massarosa), “Massa Cuccoli” (corrotta in “Massaciuccoli”), “Sala Versiliae” (la Rocca dell’odierna Pietrasanta), “Sala Vetza” (Seravezza), ecc...

 

ORIGINI FORTE DEI MARMI

Il nome della città è sufficiente a farci capire quali siano state le sue origini.

Forte dei Marmi sorge, infatti, dove finiva la strada fatta costruire per volere di Michelangelo Buonarroti, attraverso la quale trasportava i marmi provenienti dalle Apuane.

La prima costruzione, della quale si abbia notizia, è appunto il "Magazzino dei marmi" voluto da Cosimo dei Medici nel 1618 e ancora oggi parzialmente visibile sulla Strada Provinciale.

Intorno a questa prima costruzione nacque ben presto un piccolo borgo di pescatori e naviganti che assunse dimensioni maggiori quando, a piccoli passi, fu bonificata la campagna circostante e fu eretta una costruzione fortificata che indusse molti nuclei a spingersi verso la costa divenuta più vivibile e sicura.

Si svilupparono progressivamente numerose attività tra cui quella della cantieristica che si affiancò a quella dei carratori che trasportavano i marmi all'imbarco.

Solo nell'800, i nobili toscani, scoprirono Forte dei Marmi come località turistica e contribuirono così alla nascita dei primi stabilimenti balneari, che in futuro, costituirono la principale attività cittadina.

A poco a poco si crearono le condizioni perché la città si staccasse da Pietrasanta, dalla quale dipendeva, e divenisse Comune autonomo nel 1914.

Da allora, nonostante innumerevoli difficoltà, tra cui la Seconda Guerra Mondiale, quando vi si fermò la "Linea Gotica", La città sviluppò la propria vocazione turistica divenendo l'importante centro che tutti conosciamo e raggiungendo il suo massimo splendore negli anni 60 allorché fu eletta quale dimora estiva delle più prestigiose famiglie italiane che eressero le loro ville nella pineta di Roma Imperiale.

 

LA STORIA DI PIETRASANTA

Le origini di Pietrasanta possono essere fatte risalire alla metà del XIII secolo quando il podestà di Lucca, Guiscardo da Pietrasanta, vi concentrò i soldati della soprastante Rocca di Sala e del vicino borgo di Brancagliano, dopo che ebbero distrutto i castelli di Corvaia e Vallecchia.
Già da allora la città fu caratterizzata da uno schema ortogonale che rappresenta, in Toscana, il primo esempio d'urbanistica programmata.

L'ubicazione fu certamente influenzata dalla vicinanza dell'approdo marittimo di Motrone che assunse una certa rilevanza nel XI secolo. Subito dopo la sua fondazione passò in mano ai pisani che ne tennero il controllo fino al 1267 e ne tornarono padroni dal 1312 al 1314.
Il periodo di maggiore sviluppo fu sotto il governo di Castruccio Castracani, il quale, nel 1324, fece costruire la "Rocchetta". Nello stesso periodo si edificò anche la "Rocca Ghibellina, ristrutturando la già esistente "Rocca di Sala". Sorsero inoltre il Duomo e il convento di S. Agostino, nonché il Palazzo Pretrorio. Dopo la morte di Castruccio Castracani la città su assegnata in Ducato alla vedova ma in seguito, fu data in pegno a Genova insieme allo scalo marittimo di Motrone e a 150000 ducati d'oro.

Verso la metà del 1300 fu distrutta in buona parte da un incendio ma fu prontamente ricostruita grazie a validi aiuti dei fiorentini che, in quel periodo, ne detenevano il controllo. Passata nuovamente sotto il dominio di Lucca nel 1400, alla comunità di Pietrasanta furono donate alcune terre confiscate ai signori di Corvaia e Vallecchia.
A causa di alterne vicende, la città passò in mano a Genova che ne assunse il controllo per più di mezzo secolo quando nel 1484 fu occupata dai fiorentini. Dieci anni dopo, Piero dei Medici, figlio di Lorenzo, consegnò questa terra al Re di Francia Carlo VIII. Il duca d'Antragos, governatore del Re di Francia, ne restituì il controllo ai lucchesi in cambio di 29000 ducati d'oro. In questo periodo la città conobbe vari padroni fino a che il Papa leone X, arbitro della disputa tra Lucca e Firenze, assegnò Il territorio di Pietrasanta a quest'ultima.

Gli anni a venire, rappresentarono un periodo di prosperità, grazie anche all'apertura delle cave di marmo ad opera di Michelangelo Buonarroti, all'apertura di alcune miniere di ferro e alla bonifica della campagna da attribuirsi all'impegno di Cosimo I dei Medici.
Nella seconda metà del 1700, con l'avvento dei Lorena al trono di Toscana, la città cambiò la sua denominazione di Capitanato, in quella di Vicariato Regio. Pietro Leopoldo ne promosse l'ulteriore espansione economica, dando un nuovo assetto al territorio, operando nuove bonifiche e migliorando il già esistente acquedotto. Incentivò inoltre, la costruzione di alberghi e case rurali, e concesse agevolazioni fiscali e doganali. La ripresa economica e culturale di Pietrasanta, conobbe una battuta d'arresto quando nel 1799, la Versilia fu invasa dai francesi e, in seguito alla pace di Lunéville fu annessa all'Impero Francese in quanto territorio facente parte del Regno d'Etruria.

Dopo la caduta dell'Impero Napoleonico e il ripristino degli antichi ordinamenti, lo sviluppo riprese e la città divenne importante centro economico e culturale legato soprattutto all'estrazione dei marmi delle Apuane. Sulla piazza del Duomo arricchito da nuove opere di pregevole fattura, sorse la statua al granduca Leopoldo II che aveva dichiarato Pietrasanta Città Nobile. Nel 1842 fu aperta la scuola per la lavorazione artistica del marmo (tutt'oggi attiva) e in pochi anni fiorirono una miriade di laboratori. La città perse in seguito la denominazione di Vicariato Regio a favore di quello di Mandamento di Pretura. Con l'Unità d'Italia questo ordinamento rimase invariato.

 

LA STORIA DI CAMAIORE

La storia della città di Camaiore risale circa al 190 a.C. quando i Romani, fondata Lucca, decisero di edificare alcune fortificazioni ai piedi del monte Prana.
Sorse così la Colonia Lucensis nella grande pianura (Campus Maior) da cui deriva il nome Camaiore. Dopo la caduta dell'impero d'occidente, il territorio fu sottoposto ad innumerevoli invasioni barbariche soprattutto condotte da Goti e Bizantini.

Lucca riprese il controllo della città con l'aiuto dei Longobardi e, con il diffondersi del Cristianesimo, sorsero le prime chiese come la Pieve di S. Maria e S. Stefano. Potenti signori feudali sottrassero ai lucchesi il dominio della città di Camaiore che, intorno al 1230, tornò ad essere inclusa tra i comuni di Lucca dei quali divenne capoluogo nel 1308.
La città, non sufficientemente protetta, dovette subire altre dominazioni come quella dei Pisani e nuove distruzioni come quella da parte di mercenari tedeschi nel 1329.

Gli anziani di Lucca, ripreso ancora una volta il controllo della città, decisero l'edificazione delle mura, la cui costruzione terminò nel 1380. Ciò non fu abbastanza da proteggere i Camaioresi, che, intorno al 1440, caddero preda di Francesco Sforza e subirono la dominazione dei Fiorentini. La città tornò sotto Lucca nel 1470 e nel 1532 fornì prova della sua fedeltà sedando la rivolta detta "degli straccioni". Per celebrare questa vittoria, e per riconoscenza al popolo camaiorese, fu fatto erigere l'Arco Trionfale fuori della Porta Lombricese.

Tuttavia nel 1620 Camaiore perse il titolo di capoluogo della Vicaria e con esso molti territori a favore di Viareggio che, in quel periodo, assunse una maggiore rilevanza per i traffici commerciali di Lucca. Nel 1801 per volere di Napoleone Bonaparte si costituì la nuova repubblica lucchese.

Dopo l'era napoleonica, Maria Luisa di Borbone governò fino al 1824. Alla sua morte subentrò il figlio Carlo Ludovico.

Nel 1847, la città passò a far parte del Granducato di Toscana sotto Leopoldo II, e nel 1860 ci fu il plebiscito con il quale fu annessa al neonato Regno d'Italia.

 

LA STORIA DI VIAREGGIO

Circa mille anni fa, il suolo dove ora sorge una ridente cittadina, era occupato dal mare. 
L'entroterra intriso d'acqua stagnante e maleodorante, costituiva un'estesa palude infestata dalle zanzare e dalla malaria. Il territorio era lo sbocco al mare dei lucchesi, che, nel 1171, dopo alcune dispute con i pisani decisero di difenderlo costruendo un castello cilindrico alto circa 40 m.

Vi si accedeva per una strada per niente agevole che, più tardi prese il nome di Viam Regiam. Nel nome di questa strada, secondo alcuni, sta il toponimo della città.
Nel 1460 i lucchesi decisero di bonificare le terre circostanti, offrendo appezzamenti di terreno a coloro, che sfidando la malaria, e le scorribande dei pirati, partecipavano all'opera di bonifica affidata a tale ingegnere Lionello che ottenne, per la verità, scarsi risultati.

Nonostante le difficoltà climatiche l'approdo era lentamente migliorato aprendo la via ai traffici merci che dal mare arrivavano a Lucca.

Per questo motivo, e per timore dei vicini pisani, intorno alla metà del 1500, il Senato di Lucca decretò la costruzione di una nuova fortificazione più vicina al mare, che proteggesse il canale. Si tratta della torre, ancora oggi perfettamente conservata, conosciuta con il nome di "Torre Matilde".

Nei primi anni del 1600, Viareggio si poteva considerare un vero e proprio centro abitato e così dichiarato "portofranco". Nel 1617 divenne capoluogo della Vicaria del litorale. Nel 1700, dopo ulteriori opere di bonifica, Viareggio conobbe una notevole espansione territoriale e demografica favorita anche dal fiorire di nuove attività come l'agricoltura e la cantieristica navale. In questo periodo la città fu elevata al rango di Comune con diritto di riunirsi a consiglio.

Con l'avvento dell'era napoleonica, sotto l'impulso di nobili e signori, attirati dal clima e dai bagni di mare, l'abitato fu arricchito di nuove e stupende costruzioni architettoniche che, ancora oggi, fanno mostra di se per le vie e le piazze del centro.
Anche se la balneazione era praticata da tempo, i primi bagni risalgono al 1823, infatti, furono aperti il Dori e il Nereo che in ogni caso, non permettevano l'ingresso ai due sessi se non in maniera separata. Nel 1860 la Lucchesia e Viareggio entrarono a far parte del Regno d'Italia.

Alla fine del 1800 sorsero altri stabilimenti balneari come il Nettuno o il Balena e il lungomare fu reso ancora più ricco e sfarzoso da costruzioni in stile Liberty. In questo periodo Viareggio ha acquistato una valenza culturale e turistica, che, né le due guerre, né l'avvento del fascismo e la proclamazione della Repubblica Italiana, hanno minimamente ossidato.

 

IL TERRITORIO DELLA VERSILIA

"All'Eterno Padre, mentre passava, durante la creazione, ad elargire sul mondo i tesori della Sua opera, giunto che fu su questo lembo di terra, si ruppe il fondo del sacco e gran copia di bellezze d'ogni genere lasciò cadere su di essa".

La nascita di questa terra veramente benedetta da Dio non può che essere stata così.

Il suo mare e le meravigliose spiagge, il piano fiorente ed ubertoso, i dolci colli, le ridenti cittadine e gli stupendi monti biancheggianti di marmi, insieme fusi, in un'armoniosa incomparabile armonia, formano una delle contrade più attraenti ed esclusive d'Italia, la Versilia.

La sua estensione è di circa 165 Kmq; la costa, sabbiosa e con fondale basso, si sviluppa per 20 Km. e, le sue montagne raggiungono vette di 1800 m ed oltre.

 

E' delimitata a nord dalla foce del Cinquale, ad est dal crinale delle Alpi Apuane, a sud dal lago di Massaciuccoli e ad ovest dal mare Tirreno.

Il territorio è diviso, per la Versilia storica, nei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema, mentre, per la parte restante, nei comuni di Camaiore, Massarosa e Viareggio. Tutti quanti appartengono amministrativamente alla provincia di Lucca. La Versilia storica è rimasta appartenente alla Diocesi di Pisa al contrario di Camaiore, Viareggio e Massarosa che fanno parte di quella di Lucca.

Il territorio è reso fertile da una fitta rete di torrenti e canali che lo attraversano; il più importante (che assegna il nome alla zona), nasce dalla confluenza tra il Serra ed il Vezza e sfocia in mare nei pressi del Cinquale dopo un tortuoso percorso di 15 km.

Lungo la costa, a pochi metri dal mare, si trovano innumerevoli pinete che si estendono per chilometri. Quella forse più rinomata, il parco della Versiliana (80 ettari), si trova a Marina di Pietrasanta ed è stata resa celebre da alcune poesie del poeta vate G. D'Annunzio che vi soggiornò e ne fu ispirato.

 

Nelle pinete, in generale, si concentrano molte attività ricreative: maneggi, campi da tennis, piste ciclabili, giostre, spazi per picnic, ecc…

Pietrasanta, situata a circa 3 km. dal mare, è storicamente la città capoluogo della Versilia.

Detta "La piccola Atene" per via delle ricchezze artistiche e culturali, è resa ancora più interessante dal circondario che è l'ideale per escursioni ricche di storia e di fascino.

La frazione rivierasca (Marina di Pietrasanta) suddivisa fra Fiumetto, Tonfano, Focette e Motrone, permette un tranquillo soggiorno anche al più esigente dei turisti.

Forte dei Marmi, con i suoi locali e negozi d'alta classe, è riuscita a selezionare un turismo di élite ed è una delle mete turistiche più esclusive e mondane della riviera. Passeggiando per le sue strade o frequentando i locali non è per niente difficile incontrare VIP o celebrità.

I comuni di Seravezza e Stazzema, a pochi chilometri dal mare, nel declivio delle Alpi Apuane, formano l'Alta Versilia. Costi ridotti, tranquillità, clima d'altura sono le carte vincenti per accogliere un turismo sempre più crescente.

Camaiore, con la vastità del suo territorio (è il comune che non fa provincia più grande d'Italia), riesce a variare l'offerta per i suoi numerosi turisti che possono scegliere se soggiornare nei pressi del mare o nell'entroterra.

Viareggio, grazie ai caratteristici edifici in stile liberty viene definita "La perla del Tirreno" ed è famosa soprattutto per il Carnevale che si svolge in inverno e richiama turisti da tutta Italia e dall'estero. Per questo è riconosciuta, anche se impropriamente, come la città capoluogo della Versilia. A renderla ancora più nota contribuiscono i cantieri navali dai quali escono alcune delle più eleganti imbarcazioni d'altura.

Massarosa, situata nell'entroterra possiede caratteristiche paesaggistiche e culturali assai diverse rispetto alle zone rivierasche. In questi luoghi, dove si hanno notizie d'insediamenti umani che risalgono al paleolitico, il turista ha la sensazione di trovarsi in un'oasi prettamente toscana.
La presenza del lago di Massaciuccoli - il "caro bozzo" di Giacomo Puccini- e affascinanti e incantevoli paesaggi, verdi colline ricoperte da vigneti e oliveti, sublimi viste panoramiche, il tutto arricchito da una cucina fantastica, fanno della zona una meta ambita per i turisti desiderosi di evitare la più caotica vita della riviera.

Da cornice alla Versilia, il parco delle Alpi Apuane nel quale sono possibili escursioni guidate, alpinismo, trekking o soggiorni nei numerosi rifugi.

Qui il turista può fondersi completamente con il paesaggio. Su queste montagne, dove la gente è più genuina, dove il tempo sembra scorrere più lentamente, dove regna una pace dal sapore quasi mistico, si nascondono le tradizioni più ferrate e, volgendo lo sguardo verso il mare, ci si può rendere veramente conto di trovarsi in un autentico angolo del Paradiso.

 

IL TURISMO DELLA VERSILIA

La Versilia è soprattutto mare, sole, belle donne in bikini che sfoggiano un'abbronzatura caraibica sui venti chilometri d'arenile riccamente attrezzato per garantire la più spassosa delle vacanze.

Discoteche e Night clubs animano le notti versiliesi e attirano giovani e meno giovani in una girandola di emozioni esilaranti.

Giochi in acqua di giorno, notti in allegra compagnia e frivolezze e divertimenti di ogni genere sono le prerogative che seducono ogni anno migliaia di turisti da tutta Europa.

Per contro, ad un esame più attento, la Versilia è anche un elegante, raffinato contenitore di cultura, spettacolo e soprattutto di storia.

Non è possibile stilare un elenco dei monumenti, teatri, musei e quant'altro anche perché sicuramente sarebbe poco esaustivo.

Ci limiteremo, in queste pagine, ad accennare solo le cose che ci sembrano più interessanti dal punto di vista turistico, lasciando, alla vostra fantasia e alla vostra curiosità, trovare quello che farà del vostro soggiorno una vacanza indubbiamente indimenticabile.

Se amate l'arte marmorea, dovete sicuramente inserire nel vostro itinerario la città di Pietrasanta dove si concentra la gran parte dei laboratori nei quali, insignificanti pezzi di marmo divengono autentiche opere d'arte apprezzate in tutto il mondo. Alcuni di questi posti sono anche visitabili.

Ogni chiesa, ogni piazza, ogni strada raccoglie testimonianze artistiche di gran rilievo.

Sulla piazza del Duomo una lapide ricorda che Michelangelo, maestro indiscusso di scultura, soggiornò in questa città forse per rubare qualche segreto agli artigiani del luogo.

Se siete cultori della musica lirica vi consigliamo di raggiungere Torre del Lago, dove si può visitare la casa nella quale Giacomo Puccini compose alcune delle sue più belle opere.

E' qui che è nata l'opera "Madama Butterfly".

Guardando il lago, lasciandosi cullare dalla pace che vi regna, è facile immaginare l'influenza che il luogo deve aver avuto sulle melodie che ancora oggi ci fanno sognare.

A due passi dalla villa sorge un grande teatro all'aperto dove, in estate, si tengono stupendi concerti lirici.

Se la letteratura è la vostra passione, saprete sicuramente che la Versilia ha dato i natali a Giosuè Carducci.

Risalendo la "Valle Bona", appena entrati nel centro del paesino di Valdicastello si può vedere sulla destra la casa dove il poeta visse i primi anni della sua vita (oggi museo).

Carducci non aveva un buon rapporto con i versiliesi, ma molti dei suoi scritti testimoniano un amore del tutto particolare per questi luoghi, forse instauratosi in lui durante le brevi e rare visite.

Infatti, non può sfuggire al visitatore, imboccando la valle, un misterioso senso di pace e serenità.

In Versilia e precisamente nel parco della Versiliana, soggiornò anche Gabriele Dannunzio.

Intorno alla villa, dove forse presero forma alcune delle più celebri ed ispirate poesie dannunziane come "La pioggia nel Pineto" o "La morte del cervo" o "Undulna", si svolge in estate un'intensa programmazione culturale che richiama moltissime celebrità dall'Italia e dall'estero.

Se siete amanti delle tradizioni e delle rappresentazioni medievali, vi segnaliamo il "Palio dei micci" che si tiene la seconda domenica dopo Pasqua a Querceta. Le varie contrade cittadine sfilano in costumi medievali con la coreografia dei musici e degli sbandieratori.

In maniera simile a quello che avviene a Siena, la giornata si conclude con una corsa equina presso lo stadio dei Marmi. L'unica differenza è che i fantini cavalcano asini.

Una rappresentazione da non perdere assolutamente è il Presepe vivente che si svolge nel periodo natalizio e al quale prendono parte

tutti gli abitanti dell'antico paesino di Pruno.

Non c'è bisogno di parlare del Carnevale di Viareggio poiché amato e conosciuto ogni dove per il suo folclore improntato sulla satira politica.

Se la storia vi affascina sono moltissimi gli itinerari che potremmo segnalarvi.

La Versilia, essendo abitata sin dalla preistoria, quando il mare ancora lambiva le Alpi Apuane, custodisce ancora le testimonianze dei tempi passati. Innumerevoli musei disseminati in tutto il territorio raccolgono reperti che vanno dagli antichi addobbi funerari, agli attrezzi agricoli, al vasellame di ogni epoca.
Vogliamo citare solo a titolo di esempio il paesino di Massaciuccoli situato sulla riva del lago omonimo nel comprensorio di Massarosa. Qui potrete ammirare i resti di antiche terme e ville romane che convivono con l'attuale centro abitato incorniciate in un suggestivo ambiente palustre.

Un altro paesino ricco di storia è sicuramente S. Anna di Stazzema il quale, durante l'ultima guerra, fu teatro di uno degli efferati eccidi condotti dalle truppe naziste nei confronti della popolazione civile.

Vi si accede da Pietrasanta percorrendo la Via Sarzanese dove si trova la deviazione e si inizia a salire per una tortuosa stradina panoramica incontrando colline coperte da uliveti che, ben presto, si trasformano in castagni all'aumentare della quota.

Si incontrano i paesini di Monteggiori e La Culla e, su in cima, circondato da verdeggianti montagne il paese martire di S. Anna.

Per un'agevole mulattiera si può salire al monumento ai caduti, oppure si può visitare il museo dedicato alla resistenza partigiana in Versilia.

Se amate la natura, i luoghi freschi e la montagna, le Alpi Apuane sono il vostro regno.

Gli innumerevoli rifugi nascosti tra i boschi e le vallate, rappresentano un nido sicuro per l'escursionista stanco ed affamato che senza ombra di dubbio potrà trovare in questo paradiso pace e tranquillità.

L'alba sulla "Pania della Croce", la montagna regina delle Apuane, è un classico delle escursioni montane di questa zona.

E' una vera emozione vedere il disco infuocato del sole sorgere ad illuminare e riscaldare il paesaggio dipingendo lentamente le valli di un tenue colore rosa.

 

IL CLIMA IN VERSILIA

La Versilia gode di un clima particolarmente temperato. Le giornate di sole in un anno sono mediamente 270, con temperature medie di 24,5° d'estate e 9,4° d'inverno.
L'acqua marina in estate raggiunge i 30°, la salinità in profondità è sui 3,85% e la temperatura della sabbia in superficie arriva a circa 50°.

Grazie alla vicinanza del mare alle montagne, (dal pontile di Forte dei Marmi alla vetta del monte Pania della Croce con i suoi 1859 metri di altitudine, in linea d'aria si ha una distanza di soli 15 chilometri) in estate si ha una moderata calura, mentre in inverno l'enorme massa di acqua, cede il calore accumulato mitigando i rigori tipici della stagione.

 

METEO 7 GIORNI: VERSILIA

VERSILIA Meteo

Come arrivare

In auto

La Versilia è servita in maniera ottimale dalla rete autostradale arrivando da qualsiasi direzione.
Sono quattro i caselli autostradali interessati: Versilia, Viareggio, Pisa Nord e Massarosa.

  • Uscita Versilia (A12) per raggiungere più rapidamente i comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema.
  • Uscita Viareggio (A12 - A11/A12 dir.) per raggiungere più rapidamente i comuni di Viareggio e Camaiore.
  • Uscita Massarosa (A11/A12 dir.) per raggiungere più rapidamente il comune di Massarosa.
  • Uscita Pisa Nord (A12) per raggiungere più rapidamente la frazione di Torre del Lago nel comune di Viareggio (provenendo da Firenze o da Livorno).

Per informazioni:

Indicazioni in base alla provenienza:

  • Da Genova: Autostrada A12 direzione sud fino all'uscita Versilia o Viareggio (per Massarosa, uscire a Viareggio, e proseguire in direzione Lucca-Firenze).
  • Da Milano: Autostrada A1 direzione sud fino a Fidenza poi immettersi sulla A15 (Autocamionale Cisa) fino a La Spezia dove ci si immette sulla A12 direzione sud fino all'uscita Versilia o Viareggio.
  • Da Firenze: Autostrada A11 Firenze-Mare A11 fino a Lucca Ovest, dove ci si aggancia alla bretella autostradale per Viareggio.
  • Da Roma: Autostrada A1 fino a Firenze poi A11 fino a Viareggio.

In aereo

Il più vicino aeroporto alla Versilia è lo scalo internazionale Galileo Galilei di Pisa.
Pisa dista dalla Versilia circa 25 chilometri ed è facilmente raggiungibile in autobus o in treno.
A 5 Km da Forte dei Marmi (località Cinquale) è presente un piccolo aeroporto da turismo con pista in erba. Esso può essere utilizzato sia per visite dall'alto della Versilia sia per il servizio di aerotaxi.
Per informazioni: Aeroporto Galileo Galilei

In treno

In Versilia si trovano sei stazioni ferroviarie:

  • Torre del Lago Puccini (linea Genova-Pisa)
  • Viareggio (linea Genova-Pisa)
  • Camaiore-Lido-Capezzano (linea Genova-Pisa)
  • Pietrasanta (linea Genova-Pisa)
  • Forte dei Marmi-Seravezza-Querceta (linea Genova-Pisa)
  • Massarosa-Bozzano (linea Viareggio-Lucca)

Per maggiori informazioni, orari e biglietti: Trenitalia

Via mare

L'unico approdo in Versilia è il porto di Viareggio, con più di mille posti ormeggio.
Come indicato nella carta nautica 909/28 dell'Istituto Idrografico della Marina Militare di Genova, le coordinate sono 43°51',69 N 10°14',08 E.
Per informazioni è possibile contattare la Capitaneria di Porto al numero telefonico 0584 43931. Ascolto radio: Canale 16 VHF.

In autobus

Molti scelgono questo mezzo anche in alternativa all'auto sempre più difficile da parcheggiare.
Cosa c'è di più comodo di una rilassante gita in autobus "recapitati" direttamente nel cuore della città?
Per informazioni:

LaVersilia.it - Il portale della Versilia - Area riservata - Privacy policy - Cookie policy - Modifica preferenze cookies
Realizzazione sito web by SIT | P.IVA: 01700260464