I balli di Carnevale precedono di gran lunga la nascita dei corso delle carrozze in Via Regia del 1873. Nei locali pubblici, come il Teatro Pacini, il Regio Casinò; ma anche nelle abitazioni. Ambiti i ricevimenti lussuosi nei palazzi lucchesi di Via Regia. Nel bel mezzo dei veglioni al Pacini e al Casinò - cenone a mezzanotte con champagne e gran turbinio di coriandoli e stelle filanti, cotillon per le signore e quadriglia finale all'alba - si svolgevano i concorsi a premio delle maschere. Il Casinò fu illuminato elettricamente nel 1899; nel 1900 centinaia di lampadine multicolori accesero a Capodanno il primo veglione del Secolo Ventesimo al Teatro Pacini.
1921: dopo la prima guerra mondiale ai veglioni di Carnevale tornarono ad aprirsi e il Teatro Pacini e il Regio Casinò. Ma altri ritrovi si aggiunsero: il Margherita, segnalato come "Cafè chantant", il Principe di Piemonte, indicato sulle locandine come "ex Select" e i grandi alberghi Kursaal, Royal, Regina, Imperiale, Esplanade, Astor, Plaza. 1 veglioni di maggior prestigio e lusso furono promossi dal Comitato all'inizio e al termine del Carnevale e si chiamarono "Di apertura" e "Di chiusura".
1925: una speciale seduzione fu esercitata dai veglioni di colore: alle donne era tassativamente richiesto un abito dalle tinte indicate;A di rigore lo smoking per gli uomini. Addobbi, coriandoli, stelle filanti... nei colori prescritti. La serie fu aperta dal Veglione verde-giada con guarnizione bianca al Kursaal.
1926: veglione ciclamino con guarnizione bianca al Teatro Politeama, che riaprì le porte dopo un'accurata restaurazione.
1927: veglione rosso-rosolaccio con guarnizione oro al Royal.
1928: veglione blu-amaranto con guarnizione rosso-geranio al Casinò.
1929: veglione giallo-tiglio con guarnizione blu-oltremare al Regina.
1930: veglione lilla con guarnizione argento al Margherita.
1931: i veglioni di colore furono sostituiti dai "Veglioni del fiore" e il locale che iniziò ad avere uno speciale successo nella programmazione dei Veglioni di Carnevale fu "Da Poldo", caffè di classe sulla Passeggiata.
1932: anche i Veglioni in costume ebbero gran notorietà. Li lanciò il Margherita con il "Ballo incipriato del Settecento".
1933: il Margherita indisse il Veglione dell'Ottocento. Lì NUF, Nucleo Universitario Fascista, iniziò la serie delle "Notti Goliardiche" all'Imperiale, poi continuate al Kursaal.
1934: "Ballo del Novecento" al Margherita. Il Kursaal, oltre a "."Notte goliardica" programmò un singolare veglione chiamato "Bocche ardenti".
1935: il Margherita iniziò una collana di Veglioni intitolata "Della felicità", interrotta dall'assenza di feste dei Carnevale nel 1936 a causa della guerra in Etiopia.
1937: riprese la serie dei Veglioni di colore negli alberghi col Veglione viola-argento all'Esplanade. Al Margherita: veglione della spensieratezza.
1938: veglione verde-oro al Kursaal e Veglione dell'allegria al Margherita.
1939: veglione viola-purpureo al Principe e "Veglione del dolce sognar" al Margherita.
1940: Ultimo Carnevale anteguerra e ultimi veglioni. Al Margherita: "Veglione della pioggia d'oro" e Grande Veglia al Casinò, evidentemente non più circolo esclusivo, intitolata "Il popolo danzante". Con il dopoguerra e il ritorno al Carne vale e ai corsi mascherati riprese la programmazione dei veglioni secondo le caratteristiche del passato: uomini in smoking, donne in abito da sera lungo. Non a tutti. Soltanto a quelli che il Comitato considerò -ufficiali-.
1946: il primo veglione del dopoguerra, "Di apertura" ovviamente, fu programmato al Royal. Il Principe di Piemonte, sede del Nuovo Casinò, dette la stura ai Veglioni di colore. Il primo: veglione verde-oro, connubio di tinte da tempio del gioco. Negli anni successivi seguirono i Veglioni Nero-azzurro-oro, Nero-rosso-oro, Grigio-rosa-nero, Turchese-nero-argento e via dicendo... fino al Bianco-nero (1956) veglione promosso dall'A.S. Viareggio-calcio.
1949: da ricordare il Veglione "Stelle e Divi del Cinema", dedicato ai sosia degli attori cinematografici; fu sponsorizzato dal giornale "Il Resto del Carlino".
1950: fu il triangolo Royal-Kursaal-Casinò ad accogliere i veglioni ufficiali del Carnevale, patrocinati cioè dal Comitato. Fra i veglioni di maggior presa, ricercatezza e durata, si affermarono i Veglioni della Stampa, della Croce Rossa, dello Sci d'oro, dell'Automobile, degli Studenti, dei Commercianti, dei Lions, degli Albergatori e altri come il Veglione della Moda, della Meraviglia.
1953: l'organizzazione dei veglioni ufficiali del Comitato, al Royal, fu curata dalla direzione della Capannina di Franceschi.
1954: sempre per l'organizzazione della Capannina del Forte i veglioni ufficiali furono distribuiti fra il Royal e il Casinò.
1955: l'organizzazione fu assunta da Sergio Bernardini e i veglioni furono trasferiti al Continental (ex Explanade), dove fu indetto il Veglione del Cinema con la presenza di Sofia Loren eletta "Regina del Cinema e del Carnevale".
1956: Sergio Bernardini riportò i veglioni, parte al Casinò e parte al Royal. Al Prìncipe-Casinò intervenne Gina Lollobrigida anche lei proclamata "Regina del Cinema e del Carnevale".
1957: l'organizzazione dei veglioni ufficiali passò da Sergio Bernardini ad Alfredo Beneforti, proprietario del Caprice.
1958: le redini dell'organizzazione dei veglioni tornarono nelle mani di Sergio Bernardini. Anche nell'anno successivo.
1960: il Principe divenne, negli Anni Sessanta, la sede privilegiata del Comitato per i veglioni ufficiali, anche se non sempre, e l'organizzazione fu curata dagli stessi gestori dello stabilimento balneare, Martino Carboncini e Alfredo Montaresi.
1962: il Comitato programmò i veglioni ufficiali nel Galeone Santa Monica, un antico barcone dall'aspetto piratesco, ancorato all'interno del porto, lungo il molo di levante.
1964: i Veglioni ufficiali furono accolti nel salone del Club Nautico, dove aveva sede il Circolo della Stampa.
1968: lo Show-boat "Versilia ", in navigazione fra i canali che collegano il porto-canale coi Lago di Massaciuccoli, divenne la sede dei veglioni indetti dal Comitato. Oltre ai veglioni ufficiali negli Anni Sessanta ne furono programmati moltissimi a carattere popolare, dalla Croce Verde, dalla Federazione del Pci, all'Eden, al Maestoso. Numerosi furono anche i locali non viareggini coinvolti nella programmazione dei veglioni di Carnevale. Fra i tanti: il Gancino-Rendez-vous di Stiava, la Bussola, il Carillon, l'Eur-hotel, il Sea-horse, il Tartaruga, la Caravella...
1970: fin dalla prima festa rionale in Darsena fu avvertito l'inizio di una crisi nella programmazione dei veglioni. Mano mano che aumentarono le serate nei rioni, diminuirono i veglioni. Continuò, comunque, la programmazione al Principe dei veglioni "D'apertura" e "Di chiusura" del Comitato.
1981: Nella programmazione dei veglioni dei Comitato, Anni Settanta e Ottanta, s'inserì un'eccezione: al Teatro Eden.
1987: con l'avvento della Fondazione Carnevale, i veglioni ufficiali tornarono a dividersi fra il Principe e il Royal. L'organizzazione, straordinaria, anche perché non ebbe seguito, fu assunta da Sergio Bernardini che restituì ai veglioni la presenza d'alcuni personaggi famosi come Roberto Benigni, Lorella Cuccarini, Beppe Grillo, Peppino Di Capri.
1990: la programmazione dei veglioni, ufficiali e non ufficiali, non fu inserita nel calendario del Carnevale. Lo stesso accadde l'anno seguente.
1992: ritorno dei veglioni al Principe e, fuori di Viareggio, al Cavalluccio Marino di Lido di Camaiore.
1993: tutti i veglioni segnalati dal Comitato si svolsero fuori Viareggio: al Cavalluccio di Lido di Camaiore, alla Bussola, al Faruk, alla Canniccia, al Victoria di Marina di Pietrasanta. Il più affollato alla Bussola, con la partecipazione di Alba Parietti.